VIAGGIO (anno 2000)
Dimenticai parte della valigia,
partii in tutta fretta
in una gelida giornata di gennaio,
presi quel treno pieno di fumo e folla,
quasi non curante della sua destinazione,
e lì seduta su quel treno,
dai sedili sgualciti e i finestrini impolverati,
iniziò il mio viaggio.
Guardai dal finestrino,
vidi un paesaggio all'apparenza cupo,
specchio di un gelido inverno...
...Quanta nostalgia quel dì ebbe il mio cuore.
...Nell'intraprendere quel lungo viaggio,
tanti i ricordi che mi tornarono alla mente,
pensai a te
che sei rimasta lì,
tra lo scorrere lento dei giorni sempre uguali,
quasi non curante della realtà di vita.
...Quando ti penso,
mi sembra di tornare indietro di vent'anni,
in te è rimasta l'innocenza quasi fanciulla,
che in poche persone la si ritrova,
rivedo quella casa,
che ormai triste,
si veste di ricordi e ritrova i suoi colori.
Durante questo viaggio avrei voluto averti accanto,
ma tu probabilmente non l'avresti potuto sopportare.
Il treno viaggia veloce,
i paesaggi cambiano,
ora dal finestrino scorgo un tratto di luce che illumina il mare.
Seduto accanto a me, c'è un giovane ufficiale,
dalla divisa nera e con sé fedeltà e valori,
“io non me ne accorsi, ma lui per giorni mi stette a guardare”.
Ha l'aria un po' integerrima ma un'essenza nobile,
...è strano ricordare ora... come in un attimo
riuscì a gioirmi il cuore.
Quando si sedette, io ruppi un po' il silenzio,
ma non gli chiesi nulla d'importante,
nemmeno la sua destinazione,
forse solo per pudore o per paura di sentire
che fosse diversa dalla mia..
Avrei voluto fermare il tempo per averlo sempre accanto,
...e il treno continua a viaggiare..